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mercoledì 9 gennaio 2008

MATEJA KEZMAN. "QUANDO SMETTO, FACCIO IL MONACO."

ROMA, 8 gennaio - Non solo Kakà e gli altri “Atleti di cristo”. Anche il serbo Mateja Kezman ha sentito il richiamo del Signore. E come il fuoriclasse del Milan ha dichiarato che quando smetterà di giocare vuole fare il predicatore evangelico, così l’attaccante del Fenerbahce ha confessato di essere attratto dalla vita monastica e di avere considerato la possibilità di entrare in convento ortodosso a fine carriera. In un’intervista al settimanale “Press” di Belgrado, il 28enne Kezman, passato dall’Atletico Madrid al Fenerbahce nel 2006 per 15 milioni di euro (l’acquisto più caro nella storia del club turco) parla a cuore aperto della sua scoperta (o, meglio, riscoperta) della religione: «Nel passato - racconta - visitando i monasteri sentivo pietà per i monaci, invece adesso ammiro il loro stile di vita. Servire il Signore è il massimo nella vita. È molto difficile vivere in questo mondo e rispettare tutti i comandamenti di Dio».


DIGIUNI - Kezman, che è cristiano-ortodosso come quasi tutti i serbi, confessa anche di osservare rigorosamente il digiuno il mercoledì e il venerdì. «La mia fede - dice - cresce di giorno in giorno. Volgio passare la maggior parte del mio tempo pensando a Dio e faccio visita ai monasteri appena posso. Sono grato a Dio per avermi permesso di conoscere la fede e di stare in compagni di persone che Lo servono».


TATUAGGI - L’unico vizio di Kezman è quello dei tatuaggi. L’attaccante serbo, per altri versi impeccabile, se n’è fatti fare un po’ dappertutto: «Si, è il mio vizio - ammette -. Altri hanno il vizio dell’alcol, delle sigarette o delle donne, mentre nel mio caso sono i tatuaggi. Ma sento la mia ossessione ogni giorno di meno, grazie all’aiuto di Dio».

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